Buongiorno a tutti i regatanti, come anticipato nella chat istituzionale, in funzione della mutata situazione riguardo il numero di barche iscritte e le condizioni di traffico acqueo, pubblichiamo la modifica del percorso e le relative istruzioni.
Preghiamo cortesemente tutti gli iscritti di prenderne buona nota.
CAPITANO
(dal lat. med. capitaneus, a sua volta proveniente da caput “testa,
capo”)
„Non
c’è niente di misterioso per un marinaio se non il mare stesso, che è padrone
della sua esistenza e imperscrutabile come il destino“
Joseph
Conrad
La marineria ha una spiccata
necessità di ordine, di riconoscimento dei segnali e dei ruoli. Ovunque c’è
bisogno di ordine, nella società umana, ma in acqua le leggi che regolano la vita
sulla terra subiscono dinamiche differenti, tali da rendere quel lembo di terra
galleggiante un vascello con un universo di leggi e di ordini tutto suo. In
acqua, lo sa bene chi la vive – i veneziani in primis-, la parola del capitano
è la parola definitiva. Quel che dice il capitano è quel che si esegue, e
basta. La logica dell’acqua è stringente, necessaria, ultimativa. Per certi
versi, semplifica la vita.
Ecco perché il capitano, per noi,
non è una figura burocratica di riferimento, non è il vertice apicale della
catena di responsabilità – ma colui che sa dove sta portando il vascello,
ovvero il destino di tutti noi che su quel vascello siamo saliti.
Riconoscere il grado, riconoscere
il ruolo, in marineria è fondamentale. Ogni mondo ha poi i propri vestiti e codici,
il proprio stile. Ogni uomo di mare ha infine il suo vestito, la propria unica
impronta sull’acqua e fuori dall’acqua.
Giorgio era il nostro capitano. Lo
era in tutto. E il suo vestito ufficiale era il sorriso – e quel sorriso era
divisa, grado e vessillo.
E’ passato un anno da quando è
salpato e se n’è andato. Un anno a ripensare ai momenti assieme, a valutarne le
parole, il senso, il peso. Un anno a risentire quel vocione, quel modo bonario
di impartire direttive. E la certezza nella scelta, la rotta sempre chiara.
Poi, certo, scopri che nessun uomo
è un’isola, che la barca più solida in realtà aveva parti fondamentali
compromesse dalla difficoltà della navigazione, dall’usura. Poi, solo poi.
Perché questo fa la vita, una volta scesi a terra: presenta il conto della
navigazione percorsa. Ma nel mentre, mentre si andava, non avremmo mai detto.
Mai.
E dunque si, quella montagna di
umanità e simpatia chiamata Giorgio aveva i suoi buchi, i suoi legni avariati e
ormai compromessi. Ma per noi tutti, per la vasta comunità di abitanti dei
legni di laguna, mai quelle difficoltà sono state visibili – perché anche
questo fa un comandante: non mostra mai segni di debolezza.
E dunque con tutta la sua fierezza
e forza, con la sua vita strabordante fatta di mirabolanti racconti di mare
intonati a vocione pieno, la sua risata, la sua sagacia nella battuta a
sottolineare o a chiosare… Giorgio, fino all’ultimo miglio, è stato il nostro
Capitano, o mio Capitano! Il congedarsi da noi è stato evidente: sotto la
pioggia, ad acciuffare barche in laguna senza capacità di direzione, ad offrire
cime sicure per il traino e trarre d’impaccio chi non aveva valutato bene tutto
– come invece faceva lui.
Non che, ovviamente, questo suo
sapere da Capitano volesse dire stare al riparo dall’errore; anzi! E questo è
il punto. Giorgio, come marinaio, ne ha fatte di cotte e di crude: azzardi,
errori – leggende che popolano racconti di mare su entrambe le sponde dell’adriatico.
Perché uomo di mare è colui che il mare
lo vive a pieno, senza riguardi – azzardi inclusi.
Dunque no, Giorgio non è stato un
Capitano altero e distante, legno di una genia diversa dai suoi marinai.
Giorgio è stato un tutt’uno con ognuno di noi, con le nostre passioni e con le
nostre debolezze. E dunque si, caro Giorgio, ti abbiamo con noi, ogni momento,
in barca.
Ogni persona che si trovi al timone
di un legno, nel valutare la corrente e il vento, nel valutare l’angolo di
scarroccio e la direzione, deve prendere dei riferimenti, traguardare un segno
visibile nell’orizzonte, e tenere la rotta seguendo quel segno.
Questo sei per noi ora, Giorgio: un
segno all’orizzonte, un riconoscimento visibile, su cui traguardare lo sguardo
per poter fare la nostra rotta.
Buon vento Giorgio, ovunque tu stia
navigando ora.
Cari soci nella serata di venerdì 20 maggio (dalle 18,30 in poi) si terrà in base nautica una serata di approfondimenti. Alle 18,30 il socio Fabio Gherardi ci illustrerà i dettagli tecnici riguardanti la tradizionale regata di Rovigno (in programma il giorno 11 giugno); dalle 19 diversi soci ci parleranno in modo pratico della scuffia – ovvero cosa fare quando qualcuno di noi si imbatte in una barca che ha scuffiato; informazioni pratiche e consigli utili. Vi aspettiamo numerosi!
(N.B. la voce “punti FIV” – che segue la voce “punti AVT” – e la pagina “Classifica Generale FIV” sono puramente indicative e vogliono permettere un facile confronto tra il punteggio attualmente in uso – identico agli anni scorsi – e quello che si avrebbe passando all’assegnazione del punteggio secondo le regole FIV. Si ricorda che il campionato 2022 mantiene l’identico punteggio degli ultimi anni)
Integrazione in materia di sicurezza della navigazione e prevenzione dagli infortuni comma 1 – Annullamento della Regata La regata viene annullata nel caso in cui l’intensità del vento nel campo di regata risulti pari o superiore a 15kn o comunque qualora il Comitato di Regata ritenga che vi siano condizioni potenzialmente pericolose ai fini della sicurezza della flotta comma 2 – Bandiera rossa Il Comitato di Regata ha facoltà di disporre l’issata della bandiera rossa prima della partenza qualora valuti che le condizioni generali del campo di regata presentino situazioni di potenziale pericolo. La bandiera rossa potrà essere issata anche durante la regata qualora le condizioni di potenziale pericolo subentrassero a gara in corso. In questo caso la comunicazione verrà data anche sul canale VHF indicato sulle istruzioni di regata. comma 3 – Penalizzazione in caso di scuffia In caso scuffia in condizione di “bandiera rossa” ciascuna barca scuffiata subirà una penalizzazione di 100 punti. La regata con penalizzazione di 100 punti non potrà essere oggetto di eventuale scarto della prova nella Classifica Generale. comma 4 – Obbligo di indossare il giubbotto di salvataggio * In condizione di “bandiera rossa” ciascun membro dell’equipaggio di tutte le barche impegnate in regata deve indossare un giubbotto salvagente omologato, pena la squalifica dell’imbarcazione.