L’ultimo saluto a Gino

Tanti gli amici che hanno voluto rendere omaggio a Gino, una persona davvero speciale.

In rappresentanza del Comune di Venezia è intervenuta la Presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano con la fascia tricolore: un gesto di vicinanza e un sentito omaggio a quello che Gino ha rappresentato per la nostra Città.

Splendide le vele al terzo presenti. Gino se ne è andato avvolto nel guidone della Sua Associazione e con la maglia AVT.

Ciao Gino!

Dedicata a Gino

di Massimo Codato

GINO

Co’ ‘na sciòna in man,
‘na cima da tajar giusta
par un parancheto novo
che i te ga ordinà sto inverno,

drìo el bancon de a botega
cussi come drìo al trasto,
co’ l’antenèa de sora
che te varda Ti al timon,

come un putèo che te baxa,
te struca de ocio
un vento novo sto giro.
che no ti gavevi mai provà!

Un miracoeo:
Co’ a prora al vento
ea barca camina istesso
su l’acqua che par ojio.

Xe un bel ventexèo
chièto e fresco, sensa colpi,
un misioto de sirocco e garbin
condìo de borin che te inbrassa.

E ti vedi ea barca desso
che camina da soea
intanto che sto sofiar
te compagna, dove Ti Maestro,

anca qua Ti vol provar,
prima de tutti to fioi
inamorai de a to arte,
cossa che xe sto vento novo

che te fa vedar picoea a tera
e grando el mar del cieo.

Grazie Gino

Massimo Codato

 

In memoria di Gino Luppi

FUORI TEMPO MASSIMO di Alberto Sonino

Un mitico allenatore ucraino, nato a Kiev nel 1938 e detentore di 4 medaglie olimpiche nella vela (quattro ori ed un argento) ripeteva incessantemente che ogni regata è come una vita; ne abbiamo alcune alle quali decidere di provare a partecipare, terrene e celesti, e tutte hanno regole e specificità. Una delle regole impone un tempo limite entro il quale completare il percorso. Gino aveva completato il percorso ampiamente in tempo concludendo il suo fecondo ciclo di vita con serenità e soddisfazione. Se le barche avessero le ruote diremmo che Gino ci ha doppiati, cosa che ogni tanto succede nella vita come anche in alcune discipline moderne di vela.

Noi ora siamo fuori tempo massimo in questa regata (DNF – Do Not Finish per i velisti) e non abbiamo fatto in tempo ad onorarlo in vita. Dovremo recuperare con la prossima regata alla quale, almeno fisicamente, non parteciperà Gino, come ci eravamo abituati nell’ultimo biennio della sua malattia durante la quale non si era comunque risparmiato, onorandoci di presenziare alle premiazioni.

Domani l’associazione Settemari consegnerà un riconoscimento, sempre meritato dai premiati, che sarebbe stato perfetto al collo di Gino. Penso che il premio non gli sia stato ancora assegnato probabilmente per la straordinaria coerenza della sua vita, abituandoci alla sua immancabile presenza. Talmente ci siamo assuefatti alla sua generosità, gentilezza e rettitudine che, malgrado l’età avanzata e la grave malattia, risulta oggi difficile metabolizzare la sua assenza pur sentendoci grati del privilegio di averlo conosciuto e frequentato.

Avrei proposto il seguente testo come bozza della pergamena di un Gino Luppi veneziano dell’anno:

Per l’indefessa attività di promozione, dalla fondazione nel 1988 ad oggi, dell’attività e dei valori dell’Associazione Vela al Terzo (AVT), sodalizio che oggi rappresenta, coi suoi soci cittadini insulari e terrafermieri, meglio di qualasiasi altro, la cultura marinaresca veneziana, la resilienza del territorio e dei suoi abitanti (per scelta e per nascita), e la salvaguardia dei valori della città, come confermato dagli innumerevoli utilizzi, anche in contesti internazionali prestigiosi, delle immagini delle inconfondibili vele trapezoidali colorate che si stagliano su suggestivi scorci lagunari.

Uno dei pochi esercenti veneziani che, con la sua attività commerciale di prossimità, la storica ferramenta Trevissoi, ha resistito alle trasformazioni della città insulare mantenendo attiva una funzione vitale per i sestieri di Castello e San Marco.

Un marinaio veneziano, un imprenditore, un cittadino attivo, un mentore, un artista ed un amico di tantissimi che si adopereranno a mantenere in vita il suo stile ed i suoi insegnamenti.

Tra i molti episodi posso ricordare l’accoglienza con la quale, da Presidente AVT, accolse nell’associazione un gruppo di ignoranti velisti, provenienti da altre moderne classi veliche. Un benvenuto caloroso e non scettico di chi è profondamente saggio. Oltre ad intromettersi nel circuito di regate tradizionali con l’incompatibile mentalità delle classi olimpiche, questi particolari velisti avevano anche la velleità di improvvisarsi carpentieri e costruire nuove barche ispirate alla tradizione. Gino ci fece abbassare le orecchie e finimmo per archiviare l’arroganza della vela contemporanea e navigare per la laguna, per vent’anni ( meno di metà degli anni della sua esperienza), come lui ci insegnò. Gino aiutò a concepire le barche costruite alla Certosa tra le quali le Sampierote Tabasco e Vento di Venezia ed il Bateo a Pisso Corsaro, realizzato da studenti nell’ambito del corso per aspiranti maestri d’ascia. Grazie a Gino, il maestro d’ascia Matteo Tamassia ed altri soci, la barca fu disegnata sulle linee tradizionali della sua mitica Iolanda confrontate con quelle di Attilia, il Topo chioggiotto di Giorgio Righetti, l’altro compianto co-fondatore e presidente dell’Associazione vela al terzo.

Giorgio e Gino stanno sicuramente navigando affiancati, ognuno al timone della sua barca, verso un orizzonte un po’ più ampio della nostra laguna.

 

Alberto Sonino

Buon vento, Gino

L’Associazione Vela al Terzo sarà sempre grata al suo padre fondatore Gino Luppi, un Amico e un Maestro che non dimenticheremo mai.

Gino ha accompagnato generazioni di velisti al terzo, discepoli dell’Università Trevissoi dove, sul bancone del negozio, Gino faceva rivivere le mille situazioni di regata: gli approcci in boa, le manovre, gli abbordi. C’era sempre da imparare da Gino, dalla sua gentilezza di uomo mite e giusto. Iolanda, Il suo splendido bateo a pisso, era lo specchio della personalità di Gino: sempre perfetta, in ordine nei minimi dettagli, piena di piccoli e ingegnosi accorgimenti pensati da Gino per rendere confortevole la navigazione e la vita di bordo e realizzati con le sue mani sapienti. Non mancava nulla su Iolanda e Gino era un tutt’uno con la sua barca.

Che grande Maestro, il nostro Gino!

Le regate: un’occasione di stare insieme, e la sua unica preoccupazione era che fossimo arrivati tutti, felici della bella giornata sulle nostre splendide barche.

Buon vento Gino

Marco Bettini
Presidente Associazione Vela al Terzo 

9 ottobre Recupero della Regata di Pellestrina -Istruzioni di Regata definitive

Il recupero della regata di Pellestrina si terrà nello specchio d’acqua della laguna sud delimitato dalle isole di Sacca Sessola, Poveglia, Campana, Sant’Angelo della Polvere.

Al momento è previsto un vento sostenuto dal I° quadrante di intensità crescente nel corso della regata. Nel raccomandare la massima prudenza, si richiamano gli obblighi in caso di bandiera rossa:

  • tutto l’equipaggio deve indossare giubbotti salvagente omologati
  • la scuffia viene punita con una penalizzazione di 100 punti

Ci si trova a Sud dell’isola di Sacca Sessola.

Le premiazioni avranno luogo a lai, nei pressi della linea d’arrivo o dove le condizioni meteomarine lo consentiranno.

Non è previsto rinfresco, ma si invitano i partecipanti a portare ciascuno qualcosa da condividere con le barche vicine.

Bando per il recupero della Regata di Pellestrina

Come già preannunciato, il prossimo 9 ottobre si terrà il recupero della Regata di Pellestrina, ultima prova del campionato 2022. La regata si terrà nello specchio d’acqua delimitato dalle isole di Sacca Sessola, Poveglia, Campana, Sant’Angelo della Polvere. Chi era iscritto alla regata del 24 luglio u.s. è ammesso di diritto, mente chi vuole iscriversi per la prima volta ha tempo fino a venerdì 7 ottobre.

Qui sotto il Bando a cui seguiranno le istruzioni di regata.