Candidature per l’assemblea elettiva del 16 maggio 2025

candidatura di Fabio Gherardi

Con la presente, presento la mia candidatura a membro del Consiglio Direttivo AVT.
 
Fabio Gherardi, nato a Venezia e residente a Cannaregio 2561. Diplomato Ragioniere/Programmatore e commerciante nel settore informatica.
 
Quali punti che voglio sostenere da consigliere ci sono:
  1. Approvazione Numeri velici in assemblea ( procedura definita)  se non con voto unanime direttivo.
  2. Adesione MMMA (Unesco) 
  3. Punti a equipaggi con ospiti
L’assegnazione di un nuovo numero velico in assemblea ha il duplice scopo di sgravare il C.D. da decisioni che possono portare a problemi interni e gravare eccessivamente in termini di impegno. 
D’altro canto con il voto in assemblea si potrà mantenere , trasmettere e rielaborare tra i soci il patrimonio di conoscenze che AVT possiede. Il dibattito dovrà seguire un protocollo per dare pari spazio tra sostenitori ed oppositori e svincolare le figure personali dalla barca in oggetto. ( es: nomina di un rappresentante da parte del richiedente e uno da parte dei consiglieri contrari, tempo e mezzi contingentati per entrambi )
 
Valuterei inoltre un possibile l’opportunità di cambiare la data della coppa del presidente.
 
candidatura di Mirko Mason
Mirko Mason ha comunicato via WA al presidente la disponibilità ad assumere la carica di Consigliere. Mirko non potrà prendere parte all’Assemblea perché si trova all’estero.
 
 
candidatura di Massimo Codato a Presidente dell’Associazione
Massimo CODATO
nato a Venezia il 08-02-1963
Coniugato con Francesca
5 fantastici figli di età compresa tra i 23 e i 35
 
Ho 62 anni vivo a Treviso (in campagna) e sono appassionato di sanpierote da quando ero “bocia”
ne avevo una “in socia” con mio cugino che tenevamo d’estate in rio de san stae e d’inverno a Torcello, dove facevo le manutenzioni.
Dopo il militare il lavoro mi portò in giro per il mondo e ne io ne mio cugino facemmo la manutenzione di questa sanpierota, che affondò e morì. Era una AMADI.
Ho sempre portato il lutto per questa barca e desideravo riparare a questo peccato. Decisi allora nel 2009 di farmi dare i rilievi di una schiavon del 1950 da Gilberto Penzo, e iniziai a costruire una sanpierota da zero nel garage di casa a TV.
Ci volle molto tempo e alla fine il 24 aprile 2016 la varai. Si chiama BOCOLO.
Mi sono poi avvicinato a due circoli. Al CVC e ad AVT. Sono socio di entrambi, anche perchè BOCOLO è stabile a Sangiuliano.
La passione per la vela al terzo è totale e ritengo che sia la più bella esperienza che una donna o un uomo possano fare nella propria vita. 
Di lavoro sono manager di una grande azienda informatica con migliaia di addetti e questo mi permette di essere sempre allenato sul mondo del digitale che rappresenta presente e futuro.
In passato sono stato presidente e anche segretario generale di una decina di associazioni e fondazioni rivestendo anche la carica di Presidente e segretario generale. Qualcuna di queste con migliaia di soci e tante anime diverse. Da questa esperienza ho imparato molto.
Oggi posso mettere a disposizione di AVT non molto tempo, perchè abito distante e non sono ancora in pensione. A volte però, la vita ci chiama a buttare il coraggio oltre la randa …e credo che questo sia il momento.
 
candidatura di Fulvio Caputo a Presidente dell’Associazione
 

PRESENTAZIONE

Sono Fulvio Caputo, più che veneziano sono…. giudecchino. Iscritto all’AVT dal 1999, quando ho frequentato la scuola vela dell’Associazione. Poco dopo ho acquistato un topo chioggiotto perfetto per il turismo in laguna (molto diverso dal topo venezian Dolfin che timono). E oggi mi candido alla Presidenza.

Come gran parte di voi, ritengo che la nostra Associazione corra il rischio di “estinguersi”: lo dicono i numeri calanti dei soci e delle barche “in attività”, i bilanci che si chiudono con fatica, l’invecchiamento dei “paroni”, il mancato ricambio generazionale. Di tutto questo le dimissioni del Consiglio, al gran completo, ne sono l’esito.

Che fare? Secondo me ci sono tre strade davanti a noi: ignorare la situazione e continuare a riprodurre la vita associativa nelle consuete forme, ritenere compiuto il suo tempo sciogliendola, oppure ripensarla e rilanciarla.

Nel primo caso, la sua scomparsa sarà soltanto questione di tempo. Nel secondo caso, si potrà cercare di salvare il suo passato e la sua cultura, radunando libri, disegni, foto da lasciare “a futura memoria”.

Personalmente propendo per la terza via, perché credo fermamente che sia possibile garantire un futuro al grande patrimonio materiale e immateriale che questa Associazione ha prodotto dal 1988 ad oggi.

Da dove iniziare? Non sarà agevole né facile saltare sul “treno in corsa” avviato dal precedente Consiglio. Forse si dovranno prendere decisioni drastiche, ad esempio riducendo le attività più onerose per membri del Consiglio. Ma sono certo che tutti di fronte all’emergenza collaboreranno.

Come ripensarla? Non sono così ingenuo né così arrogante da proporre già adesso una mia ricetta personale. Se eletto, mi propongo di dare vita al metodo che ho già presentato alla pre-assemblea e che qui riassumo:

  • da qui al mese di settembre indiremo una chiamata a tutti i soci per raccogliere le loro considerazioni sulle criticità e sulle idee per migliorare la funzionalità della vita associativa, per valutare la possibilità e opportunità di portare avanti idee che già circolano, per capire quale bilancio deve avere l’Associazione per far fronte ai nuovi obblighi e mantenere la sua immagine. In pratica, si organizzeranno almeno tre riunioni “in presenza”, si utilizzerà il sito dell’AVT per raccogliere le opinioni “da remoto” e si svolgeranno dei “sondaggi” per sondare i desideri dei soci;

  • Nel mese di settembre le idee raccolte saranno trasformate in un progetto per il futuro dell’Associazione, che metterà a sistema le idee dei soci sul futuro dell’Associazione. Una sorta di bussola che il Consiglio (e quelli che si succederanno) utilizzerà per definire i programmi, gli obiettivi e le tappe per conseguirli.

Tutti saranno chiamati a partecipare e tutti, mi auguro, si sentiranno parte attiva della nuova visione dell’Associazione, rimuovendo quella disaffezione denunciata dal Consiglio uscente.

Con chi? Alcuni soci hanno già presentato le loro candidature, altri lo faranno in sede assembleare. A livello personale, ho contattato alcuni amici nell’Associazione che, pur non desiderando far parte del Consiglio, hanno offerto la loro disponibilità a far funzionare la “macchina” associativa, la sede, la darsena la scuola di vela, ecc. In questo modo, anche se raggiungeremo il numero minimo di tre componenti del Consiglio, faremo funzionare l’Associazione.

A fine ottobre, con la partecipazione di tutti, un buon lavoro del Consiglio e… un po’ di fortuna, concluderemo la fase emergenziale e inizieremo un nuovo capitolo dell’Associazione Vela al Terzo.

Quale direzione intraprenderemo? Lo scopriremo insieme, ma mi fa piacere salutarvi citando il titolo di un bell’articolo che ho letto ieri: “Tradizione non è chiusura, ma cammino”.